Cos’è la biodiversità?
La biodiversità è la ricchezza della vita sulla Terra: comprende la varietà genetica all’interno delle specie, quella tra e la varietà degli ecosistemi. È la base del nostro benessere, della sicurezza alimentare, della salute e della resilienza climatica. Il 22 maggio, in occasione della Giornata Mondiale della Biodiversità promossa dalle Nazioni Unite, si celebra questo patrimonio naturale inestimabile e si riflette su come proteggerlo e valorizzarlo in armonia con uno sviluppo sostenibile.
Biodiversità sotto minaccia: numeri e responsabilità
Il tema di quest’anno, “Armonia con la natura e sviluppo sostenibile”, richiama la necessità di riequilibrare il rapporto tra attività umane e ambienti naturali, puntando su modelli rigenerativi e a impatto positivo. Oggi, secondo l’IPBES, circa 1 milione di specie sono a rischio estinzione, con conseguenze dirette su ecosistemi da cui dipendiamo per alimentazione, salute e clima. La perdita di biodiversità è causata principalmente da:
- Degrado degli habitat: deforestazione, urbanizzazione, agricoltura intensiva.
- Sfruttamento eccessivo delle risorse: pesca, caccia, raccolta indiscriminata.
- Cambiamento climatico: altera ritmi vitali e distribuzione delle specie.
- Inquinamento diffuso: acqua, suolo, aria.
- Specie invasive: compromettono gli equilibri ecologici locali.
La biodiversità è oggi al centro di nuovi trattati globali come il Kunming-Montreal Global Biodiversity Framework e gioca un ruolo chiave anche nel raggiungimento degli Obiettivi dell’Agenda 2030.
Tecnologia, tracciabilità e innovazione al servizio della natura
Come accaduto in altri ambiti della sostenibilità, la biodiversità può essere protetta e rigenerata anche grazie all’innovazione tecnologica. Oggi, tecnologie digitali, bioingegneria, dati satellitari, sensori IoT e blockchain stanno offrendo nuovi strumenti per:
- monitorare la salute degli ecosistemi in tempo reale;
- tracciare l’origine delle risorse naturali e combattere la deforestazione illegale;
- progettare filiere alimentari e farmaceutiche più sostenibili e trasparenti;
- promuovere pratiche rigenerative in agricoltura, come la permacultura, il carbon farming e l’agricoltura simbiotica;
- valorizzare le conoscenze tradizionali e locali sulle risorse genetiche.
Verso un’economia della biodiversità: le startup che fanno la differenza
Nel panorama italiano delle startup stanno emergendo imprese che mettono l’innovazione al servizio della biodiversità. Dai sistemi di agricoltura rigenerativa che arricchiscono il suolo, all’impiego di specie autoctone come ingredienti ad alto valore nutrizionale, fino a soluzioni digitali per la riforestazione partecipata e la tutela della fauna selvatica. Tra queste:
- 3Bee: Sviluppa tecnologie di monitoraggio ambientale avanzate, con sensori e strumenti di analisi per proteggere gli ecosistemi e favorire iniziative rigenerative. Un ponte tra natura e innovazione, per una biodiversità tracciabile e misurabile.
- Buzzup: Ascolta e interpreta il suono delle api, trasformandolo in dati preziosi sulla salute degli alveari e sulla performance dell’impollinazione. Grazie all’agricoltura di precisione e a dispositivi IoT, offre uno strumento efficace per monitorare e proteggere questi impollinatori fondamentali.
- Abit Agritech: Affianca gli agricoltori con sistemi di supporto basati su intelligenza artificiale. Le sue soluzioni predittive uniscono efficienza produttiva e tutela della biodiversità nei campi, per un’agricoltura più consapevole.
- Planet Farms: Coltiva ortaggi senza pesticidi in ambienti controllati, utilizzando semi biodiversi e tecnologie all’avanguardia. Produce cibo più sano riducendo l’impatto ambientale, grazie a un’agricoltura verticale che rispetta la natura.
- Aquaponic Design: Progetta e gestisce sistemi di acquaponica e idroponica per l’agricoltura urbana. La startup promuove una comunità di agricoltori urbani e offre percorsi di formazione professionale, contribuendo alla diffusione di pratiche agricole sostenibili in contesti cittadini.
Sono realtà che, grazie a tecnologie e modelli di business evoluti, tracciano una rotta concreta verso un’economia della biodiversità: rigenerare, non sfruttare. Fare impresa rispettando i limiti del pianeta, senza rinunciare a scalabilità, efficienza e competitività.