Dal Giappone al burro d’aria: 10 segnali chiave dal mese di giugno che il food system sta cambiando (sul serio)
Giugno sta finendo e, come ogni mese, versiamo una nuova tazza del nostro Caffè dell’Innovazione. Questa volta voliamo da Tokyo agli scaffali italiani, passando per gelati inclusivi, cioccolato sempre più caro, burro fatto d’aria e… pasta cotta in 2 minuti.
Un giro del mondo del gusto che racconta come l’innovazione alimentare non sia più un trend di nicchia, ma un’onda concreta che tocca export, produzione, sostenibilità e abitudini di consumo. Ecco le 10 notizie chiave da non perdere.
- Missione Giappone: il Parmigiano conquista l’Estremo Oriente
L’Italia guarda a Oriente: nel 2024 l’export agroalimentare verso il Giappone ha toccato quota 1,9 miliardi di euro, con un +14% trainato dalle eccellenze DOP e IGP.
Protagonista assoluto: il Parmigiano Reggiano, che sarà al centro della campagna “The Way of Parmigiano”, un piano triennale da 3 milioni di euro per promuoverlo tra chef, buyer e consumatori asiatici.
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Gelato 2025: sempre più gourmet, inclusivo e funzionale
Il gelato artigianale si reinventa: +4% nei consumi e un cambio radicale nel modo in cui lo scegliamo (e paghiamo). Crescono i gusti “premium” a base di superfood, spezie, frutti esotici o ingredienti salutistici.
Alcune gelaterie propongono ora un prezzo variabile in base al gusto scelto, mentre crescono i format senza zuccheri, inclusivi e altamente personalizzati.
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Spreco alimentare? I surgelati sono l’alleato etico
In Italia si sprecano 667 g di cibo a testa ogni settimana. Eppure i surgelati rappresentano solo il 2,2% di questo spreco. Lo ricorda Andrea Segrè, che invita a trasformare il freezer in una “riserva etica” di cibo.
L’indagine Waste Watcher individua nuovi stili di consumo: dai “Custodi del Freezer” agli “Spreconi Inconsapevoli”. Una cosa è certa: i surgelati fanno bene all’ambiente… e al portafoglio.
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Cacao d’oro: il prezzo triplica, e il cioccolato?
Dal 2022, il prezzo del cacao è salito del 220%. Le cause? Il cambiamento climatico che ha colpito Ghana e Costa d’Avorio (che producono oltre metà del cacao mondiale), la crescita della domanda e la speculazione finanziaria. Con questi trend, il cioccolato rischia di diventare un bene di lusso, spingendo sempre più aziende a cercare alternative plant-based o a ripensare l’intera filiera.
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PFAS nel vino: il campanello (amaro) d’allarme
Un’indagine di PAN Europe ha trovato tracce di TFA, sottoprodotto dei PFAS, in bottiglie di vino provenienti da 10 Paesi europei (Italia inclusa).
Il problema? L’uso di pesticidi contaminati, che colpisce anche produzioni bio. Un rischio serio per la reputazione delle nostre eccellenze vitivinicole.
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Carrello del futuro: sempre più tech, sempre più sostenibile
Secondo l’Osservatorio Immagino GS1 Italy 2024, oggi l’8% dei prodotti sugli scaffali italiani è frutto di innovazione e genera il 3,2% del fatturato GDO. Parliamo di referenze “free from”, arricchite, plant-based e pensate per consumatori giovani, single, curiosi. Il food tech non è più solo roba da startup: è la spesa di tutti i giorni.
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Burro d’aria? Sì, esiste davvero
La startup californiana Savor, supportata da Bill Gates, ha creato un burro sintetico partendo da CO₂, idrogeno e ossigeno.
Risultato? Nessun impatto animale, zero consumo di suolo e acqua quasi nulla. È il primo esempio concreto di alimentazione post-agricoltura.
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La Nutella incontra il burro d’arachidi
Per la prima volta dal 1964, Ferrero lancia una nuova versione della Nutella. Si chiama Nutella Peanut, con crema di arachidi tostate pensata esclusivamente per il mercato americano. Ma non è tutto: anche i Ferrero Rocher si rinnovano e diventano “square”, in un formato snacking più moderno.
Un esempio di come anche i grandi marchi Made in Italy si aprono a un’innovazione di prodotto più coraggiosa.
9. Granoro accelera: gli spaghetti cuociono in 2 minuti
Con la nuova linea “Dedicato” Due Minuti, Granoro propone spaghetti elicoidali che cuociono in soli 120 secondi.
Il segreto? Una sezione studiata per assorbire più acqua. Ideali per la cottura in padella, piacciono sia ai tradizionalisti che ai consumatori più impazienti.
👉 Leggi su Il Fatto Alimentare
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Prosciutto di San Daniele: dagli scarti… risorse
Il Consorzio del Prosciutto di San Daniele ha inaugurato un impianto unico in Europa per recuperare sale esausto e salamoia, trasformandoli in risorse per antighiaccio, concia e industria.
Un investimento da 4,6 milioni di euro che riduce del 90% le emissioni legate allo smaltimento. Sostenibilità vera, anche nei settori più tradizionali.
In sintesi: il futuro del cibo è già nei nostri piatti.
Dal burro d’aria al Parmigiano in Giappone, il futuro del food system è già qui: innovativo, sostenibile, inclusivo. Che si tratti di un nuovo formato di pasta o di un vino da ripensare, il cambiamento è reale, concreto, visibile. E noi continueremo a raccontarlo… una tazza di “Caffè dell’Innovazione” alla volta.
👉 Il Caffè dell’Innovazione torna a luglio con una nuova selezione ragionata dal mondo agroalimentare.
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