Qual è stata la vostra motivazione nel sostenere e promuovere il Verona Agrifood Innovation Hub? In che modo pensate che l’iniziativa possa portare beneficio al territorio?
Eatable Adventures nasce con un obiettivo chiaro: trasformare il sistema alimentare per renderlo più equo, sano, sostenibile e resiliente. Le nuove tecnologie applicate alla filiera agroalimentare rappresentano, in questo contesto, un’opportunità unica per rendere più etici ed efficaci i modelli di produzione e trasformazione degli alimenti che consumiamo, dal campo fino alla tavola. Crediamo, tuttavia, in un sistema collaborativo in cui tutti gli attori principali del comparto siano chiamati a partecipare dalle aziende alle startup, dai governi agli investitori.
Le nostre attività sono pertanto allineate con la nostra mission aziendale: dai programmi di accelerazione sviluppati a livello nazionale e internazionale, ai programmi di Open Innovation – un approccio volto a stimolare nuovi modelli di business e nuove sinergie tra startup tecnologiche e imprenditori, con l’obiettivo di portare nuova linfa alle aziende tradizionali italiane, rivitalizzando il settore agroalimentare – collaborando con le più grandi aziende del settore, fino alla nostra rete di hub d’innovazione internazionali, di cui fa parte anche il Verona Agrifood Innovation Hub.
Vediamo questo hub come un’opportunità unica per stimolare la cultura dell’innovazione nel settore agroalimentare e promuovere l’imprenditorialità del territorio. Il Verona Agrifood Innovation Hub crea un ecosistema dinamico che facilita lo scambio di conoscenze e lo sviluppo di soluzioni tecnologiche avanzate per affrontare le attuali esigenze del comparto, come la sostenibilità ambientale e la sicurezza alimentare. Inoltre, rafforza la competitività delle PMI locali, offrendo accesso a risorse utili e reti di contatti per lo sviluppo di nuove sinergie e nuovi modelli di business. Il VAIH, a sua volta, sostiene e promuove la crescita economica locale e la creazione di posti di lavoro, posizionando Verona e la regione Veneto come poli di eccellenza nel settore agroalimentare.
Quali sfide pensate che gli attori del settore come studenti, ricercatori, PMI e startup debbano affrontare in questo momento?
In questo momento storico, gli attori del settore agroalimentare stanno affrontando numerose sfide significative. Gli studenti e i ricercatori devono rimanere aggiornati sulle rapide evoluzioni tecnologiche e acquisire competenze multidisciplinari per innovare efficacemente. Le PMI e le startup, invece, devono superare ostacoli legati all’accesso ai finanziamenti, alla scalabilità delle loro soluzioni e alla resistenza da parte delle aziende italiane nell’implementare nuove tecnologie. Inoltre, tutti questi attori devono rispondere alla crescente pressione di operare in modo sostenibile, riducendo l’impatto ambientale e garantendo, al contempo, la sicurezza e la qualità dei prodotti alimentari. La capacità di collaborare e creare sinergie all’interno di un ecosistema innovativo è fondamentale per promuovere un settore agroalimentare resiliente e competitivo.
Quanto è importante creare ed alimentare un ecosistema locale ma connesso a sistemi globali per il settore agroalimentare?
Creare e sostenere un ecosistema locale interconnesso con sistemi globali è cruciale per la nostra filiera. Le sfide urgenti che il comparto agroalimentare sta affrontando nell’ambito della sostenibilità, efficienza e sicurezza alimentare, richiedono una risposta integrata e di portata globale. Questa interconnessione facilita lo scambio di best practices, l’accesso a tecnologie all’avanguardia e incentiva modelli di business innovativi, favorendo la nascita di soluzioni che possono essere applicate in diversi contesti, sia geografici che sociali, contribuendo così alla competitività del comparto nazionale.