Mangeremo Ancora Cioccolato? Le alternative al cacao arrivano dall’Italia!

CIOCCOLATO

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La storia del cioccolato ha radici antiche che risalgono all’epoca delle antiche civiltà mesoamericane. I Maya consideravano il cacao sacro e lo chiamavano il “Cibo degli Dei” (Theobroma cacao). Gli Aztechi utilizzavano i semi come valuta che veniva considerata più preziosa dell’oro.

Sebbene già intorno al 1520 Hernan Cortes dopo una visita alla corte di Montezuma a Tenochtitlan portò in Spagna un carico di cacao donatogli dall’imperatore, Il cacao ha poi fatto la sua strada verso l’Europa grazie agli esploratori spagnoli a partire da Cristoforo Colombo. 

Inizialmente, a causa del suo sapore, veniva utilizzato come medicina. Successivamente, alcuni frati gesuiti, esperti di miscele e infusi, iniziarono a miscelare il cacao con zucchero di canna e vaniglia, creando così una bevanda dolce e gustosa simile all’attuale cioccolata calda. 

A quel tempo però era un lusso riservato solo ai ricchi, esso veniva servito in occasioni speciali quali il matrimonio fra il re francese Luigi XIII e Anna d’Austria. Si trattava, infatti, ancora di un processo di produzione lento e laborioso, fatto a mano.

Nel corso dei secoli, il cioccolato ha subito diverse trasformazioni. Dagli inizi come bevanda amara, è diventato sempre più raffinato e versatile. Per arrivare alla cioccolata che conosciamo oggi è necessario attendere il 1828, quando il chimico olandese Coenraad Johannes van Houten scoprì un metodo per trattare i semi di cacao con sali alcalini al fine di ottenere una polvere di cacao più facilmente miscelabile con l’acqua. Tale processo divenne noto come “lavorazione olandese”, e il cioccolato prodotto fu chiamato cacao in polvere o “cacao olandese”. Van Houten fu anche inventore della pressa per il cioccolato, che separava il burro di cacao dai fagioli di cacao tostati, consentendo una produzione più economica e rapida ed economica facendo sì che sempre più persone potessero permetterselo. 

Il cioccolato sulle nostre tavole

L’industria globale del cacao è prevalentemente radicata nei paesi in via di sviluppo, con l’Africa, in particolare la Côte d’Ivoire e il Ghana, che guida la produzione. In netto contrasto, il consumo e la trasformazione del cacao sono fortemente concentrati nelle regioni sviluppate, in particolare in Europa. Questa dinamica crea una catena di approvvigionamento globale complessa, caratterizzata da sfide economiche, ambientali e sociali. 

Il Mercato del cioccolato

Il mercato globale del cioccolato è valutato a 421 miliardi di USD nel 2023 e si prevede che cresca a un tasso di crescita annuale composto del 4,7% dal 2024 al 2030. Questa crescita è alimentata da una crescente preferenza dei consumatori per prodotti al cioccolato biologici, vegani, senza zucchero e senza glutine. I consumatori attenti alla salute stanno abbandonando gli ingredienti sintetici, consapevoli dei loro impatti negativi sulla salute e sull’ambiente. Le richieste stagionali durante le festività, come le uova di pasqua, giocano un ruolo cruciale nel potenziare le vendite di cioccolato.

L’Europa è un attore principale nell’industria globale del cioccolato, con un mercato valutato a 42 miliardi di euro nel 2022. La regione ospita i principali produttori di cioccolato in Belgio, Paesi Bassi, Germania e Svizzera. L’Europa non solo domina nella produzione ma anche nel consumo, rappresentando il 61% delle importazioni globali di fave di cacaoL’Italia è il quinto maggiore importatore di fave di cacao in Europa, con 87.000 tonnellate importate nel 2022. 

Le Sfide dell’industria 

Nonostante queste dinamiche di mercato promettenti, l’industria del cacao affronta sfide significative. L’aumento dei costi di produzione dovuto all’inflazione, l’incremento dei prezzi del cacao, l’aumento delle spese della catena di approvvigionamento, la deforestazione dei maggiori siti produttivi e lo sfruttamento hanno avuto un impatto negativo sulla domanda. Il prezzo del cacao ha raggiunto un massimo di 46 anni a giugno 2023, contribuendo all’aumento dei prezzi del cioccolato. 

Le soluzioni

I consumatori si stanno dimostrando sempre più attenti a queste dinamiche richiedendo prodotti alimentari più sani e sostenibili creando così un terreno fertile per tutte quelle startup o progetti innovativi che stanno portando sul mercato delle valide alternative. 

Due di queste arrivano proprio dall’Italia ed entrambe sono state selezionate nel primo batch del programma di accelerazione FoodSeed della rete nazionale di CDP Venture Capital SGR.

  • Foreverland: è una startup innovativa che utilizzando ingredienti naturali come la carruba e processi sostenibili, sviluppa prodotti che replicano il gusto e la consistenza del cioccolato tradizionale, ma con un impatto ambientale ed un prezzo ridotto.

 

  • Trusty: Trusty è una startup innovativa che si focalizza sulla trasparenza e tracciabilità della filiera del cacao. Attraverso tecnologie quali la blockchain, Trusty garantisce che ogni fase della produzione del cacao, dalla coltivazione alla distribuzione, sia documentata e verificabile. Questo approccio non solo assicura la qualità e l’integrità dei prodotti di cacao, ma promuove anche pratiche di commercio equo e sostenibile.


L’industria del cacao è a un bivio, tra sfide derivanti dal cambiamento climatico e preferenze dei consumatori in continua evoluzione. Abbracciare le alternative al cacao e investire in tecnologie alimentari innovative potrebbe fornire all’Italia e ad altri paesi europei nuove opportunità di crescita, soddisfacendo le esigenze dei consumatori più attenti alla salute e all’ambiente. Mentre il mercato continua a evolversi, il focus su pratiche di produzione sostenibili ed etiche sarà cruciale per plasmare, non solo il futuro dell’industria del cioccolato, ma quella dell’intera filiera agroalimentare.

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