Le alghe, un tempo considerate una risorsa preziosa in comunità costiere e insulari, stanno vivendo una rinascita nell’alimentazione moderna. Con un passato ricco come antico cibo e rimedio naturale, le alghe emergono oggi come un ingrediente innovativo.
Dalla loro introduzione nelle diete occidentali negli anni ’50, all’attuale crescita esplosiva dell’interesse commerciale in Europa, questo articolo esplora il percorso tanto affascinante quanto nutriente delle alghe. L’Europa, infatti, riconosce il potenziale della coltivazione algale come fonte di proteine alternative per un sistema alimentare sostenibile. Approfondiremo il ruolo cruciale che startup all’avanguardia come Spireat, Livegreen, Hypesound e Biospira stanno svolgendo nell’evoluzione di questo settore.
Il consumo delle alghe: un viaggio tra Europa e Asia
L’uso delle alghe nell’alimentazione fu particolarmente importante già per le comunità costiere e insulari e si stima essere quindi una pratica molto antica, risalente a circa a diecimila anni fa. Queste piante marine venivano raccolte manualmente e venivano utilizzate sia come fonte di cibo e rimedi naturali, sia come prezioso fertilizzante per i terreni agricoli e per il bestiame.
In Occidente, l’uso iniziale delle alghe ha trovato sviluppo prevalentemente nell’industria alimentare, per poi essere progressivamente adottato in altri settori come: tecnologia alimentare, biotecnologia e scienze farmaceutiche e cosmetiche.
Negli anni ‘50, il giapponese George Ohsawa, fondatore della dieta macrobiotica, ha contribuito a diffondere l’idea di includere le alghe marine nella dieta occidentale, date le loro caratteristiche chimiche e nutrizionali. Tra le varietà di alghe che fanno il loro ingresso ritroviamo il Wakame, Nori, Kombu, Agar, tuttora importate dall’Asia.
L’interesse globale, tuttavia, ha preso piede qualche anno dopo con la diffusione della Spirulina. Negli anni ‘70 la FAO (l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura) gli ha conferito il titolo di “alimento del futuro” riconoscendone le sue notevoli doti benefiche per la salute umana.
Negli ultimi anni, l’interesse commerciale e industriale per le alghe in Europa è cresciuto rapidamente, nonostante si tratti di un settore relativamente nuovo e di nicchia. La loro presenza si nota anche sugli scaffali della grande distribuzione.
Attualmente, le alghe non sono più considerate solamente il “cibo del futuro”, ma sono riconosciute come una realtà consolidata. In effetti, le vendite di alghe destinate al consumo in Italia sono cresciute del 14,4% solo nell’anno 2022.
Nel contesto europeo la domanda di alghe è impiegata in vari settori quali mangimi, alimenti e fertilizzanti ed è proiettata a crescere notevolmente per passare da 270 000 tonnellate nel 2019 a 8 milioni di tonnellate entro il 2030, secondo i dati della commissione europea.
Grazie agli incentivi previsti dalla Commissione, si prevede una crescita della domanda europea di alghe marine fino a raggiungere i 9 miliardi di euro entro il 2030, in tutti i settori, tra cui gli alimenti, i mangimi, i fertilizzanti. Questo sviluppo potrebbe anche portare alla creazione di circa 85.0000 nuovi posti di lavoro, sostenendo non solo la crescita economica ma anche un impatto socialmente sostenibile.
Il potenziale nutritivo e sostenibile delle alghe
Non è un caso che la FAO considera la Spirulina come “alimento del futuro”. In un contesto più ampio, le alghe presentano caratteristiche, qualità e proprietà che le rendono un’ottima prospettiva per il nutrimento del futuro. Oltre essere ricche di vitamine e di sali minerali, il loro profilo proteico contiene una grande quantità di amini acidi essenziali, ovvero elementi fondamentali per la formazione di proteine che il nostro corpo non è in grado di produrre autonomamente.
E’ importante notare che le composizioni nutrizionali possono variare a seconda della tipologia di alghe: si possono distinguere le macroalghe e le microalghe. Le macroalghe, comunemente chiamate “alghe”, sono piante fotosintetiche acquatiche visibili ad occhio nudo. Esistono molte varietà di questa tipologia e vengono spesso usate in cucina specialmente nella cultura asiatica. Sono alimenti commestibili con molteplici benefici nutrizionali.
Tuttavia sono le microalghe a catturare sempre di più l’attenzione dei ricercatori. La loro dimensione microscopica le rende incredibilmente concentrate in nutrienti. La spirulina, ad esempio, contiene circa il 60% di proteine vegetali nella sua composizione. Questa caratteristica la rende particolarmente affascinante da un punto di vista nutrizionale.
Inoltre, per crescere, le microalghe non richiedono né una grande quantità di risorse idriche, né di nutrienti. Invece sfruttano l’anidride carbonica dall’aria e la luce solare come fonti principali di energia per la fotosintesi. Questo processo non solo riduce la dipendenza da risorse esterne, ma contribuisce anche alla cattura di anidride carbonica.
Alghe e Innovazione: presentiamo 4 startup all’avanguardia dell’industria delle alghe
Dalla storia millenaria alle vendite in crescita, esploriamo come le alghe stanno contribuendo all’innovazione sostenibile con il racconto di 4 startup all’avanguardia nel settore:
Hypesound
Hypesound è la startup biotech che sta rivoluzionando il mercato della bioproduzione sostenibile. Utilizzando onde sonore a bassa frequenza, incrementa la riproduzione di microrganismi quali alghe, lieviti e batteri fino al +300%, migliorando contestualmente i livelli di purezza del prodotto. Grazie alla sua natura plug-and-play, la tecnologia può essere installata in retrofit su impianti esistenti, rendendola accessibile e conveniente: riduce i costi e permette più cicli produttivi in meno tempo. Inoltre, sblocca nuovi livelli di produttività, favorendo la crescita anche nei piccoli impianti e aumentando sia l’efficienza che la sostenibilità nell’industria della fermentazione.
Il focus principale di Hypesound è l’ottimizzazione della produzione di alghe, in particolare Spirulina e Chlorella; tuttavia, l’ambito di applicazione della loro tecnologia si estende a tutto il settore delle biotecnologie, includendo la produzione di birre, yogurt, biocarburanti e prodotti per il settore farmaceutico.
Livegreen
Livegreen sviluppa una vasta gamma di prodotti alimentari funzionali tramite spirulina collaborando con altre aziende specializzate nel settore agroalimentare. Il valore nutrizionale della loro microalga, ricco in proteine vegetali, oligoelementi e vitamine, assicura ai consumatori dei prodotti naturali, innovativi e nutritivi. Livegreen propone sia la spirulina in formato puro, che come ingrediente per prodotti tipici della tradizione sarda come il pane carasau o la fregula, offrendo il giusto mix di benessere e tradizione. La startup propone anche sul suo sito ricette semplici a base di spirulina.
Spireat
Spireat è il marchio ufficiale della società Algaria srl. Frutto di 15 anni di ricerca condotti da ricercatori biologi PhD specializzati in microalghe, producono Spirulina biologica, certificata, e prodotta in Italia con tecnologia brevettata a impatto zero. Il loro impegno è garantire la massima qualità e trasparenza, Sostenendo la cucina italiana e offrendo Spirulina pura in diverse forme, con un packaging biodegradabile e rispettoso dell’ambiente.
Biospira Srl
Biospira Srl, nata dalla passione di due biologi, Onofrio e Antonio, insieme a Rita, è una startup italiana nella coltivazione di spirulina biologica. Situata ad Alvignano, in Alto Casertano, l’alga spirulina viene coltivata in serra in vasche continuamente monitorate, per isolarla dall’ambiente esterno rispettando il ciclo biologico. Creare un habitat perfetto per l’alga, che ha bisogno di un ambiente protetto per crescere, è una delle mission principali della startup.